Il progetto di ricerca VALTER (VALorizzazione del TERritorio) rientra all’interno di un programma che finanzia lo sviluppo per un miglioramento della fruizione turistica sostenibile del patrimonio storico-culturale, a partire dalle tracce della Prima Guerra Mondiale. Dopo una prima serie di ricerche bibliografiche affiancate a sopralluoghi nelle aree individuate è stato scelto il forte di Pian dell’Antro come oggetto di studio, in quanto riconosciuto come rappresentativo per le innovazioni tecnologiche che hanno caratterizzato questi manufatti dei primi anni del ‘900. Il forte è situato a Venas di Cadore, sul crocevia tra le valli Cibiana e Boite nel bellunese. Le ricerche storico-bibliografiche svolte in varie biblioteche presenti in regione, nell’archivio storico di Rovereto e in quello del Genio Militare di Roma hanno permesso di raccogliere i materiali documentali, cartografici e fotografici che hanno accompagnato il lavoro di ricerca durante tutte le sue fasi di svolgimento. L’attività di rilievo del forte mediante foto, disegni a mano libera, rilievo metrico diretto (eidotipo), fotogrammetria e rilievo laser scanner, hanno permesso la restituzione dello stato di fatto e dello stato di progetto originario, al fine di elaborare un modello interoperabile BIM dell’intero manufatto. Parallelamente sono stati schedati degradi e lesioni del manufatto ed è stata effettuata una caratterizzazione di materiali, implementata poi nel modello FEA, grazie al quale sono state svolte analisi strutturali per il corpo della caserma. La creazione del modello strutturale ha fornito la possibilità di testare l’interoperabilità tra programmi di modellazione e di analisi cercando di valutare il migliore metodo per il passaggio di informazioni tra essi, al fine di sviluppare un'unica piattaforma per il progetto di recupero e valorizzazione del manufatto, estendibile a situazioni simili a quella del caso oggetto di studio. Un’attenta analisi territoriale diretta affiancata da una cartografia di base e storica ha permesso di catalogare e georeferenziare le tracce delle infrastrutture di carattere bellico ancor oggi esistenti, totalmente dismesse o ancora in parte utilizzate, per elaborare un progetto di valorizzazione del territorio messo a punto attraverso una proposta di interventi puntuali iterabili in contesti simili e la progettazione di elementi riconoscibili (come padiglioni informativi, pensiline, parcheggi auto e bici, aree di sosta) caratterizzati da modularità, semplicità di assemblaggio, rispetto ambientale, come “micro azioni spaziali” sul paesaggio contenente le memorie visibili della Grande Guerra. Il programma è rivolto al “viaggiatore” contemporaneo esigente di nuovi approcci esplorativi e culturali. È di fondamentale importanza mettere a sistema, esporre e divulgare questo “modello attivo” generato durante la ricerca, contenente restituzioni grafiche, modelli e ipotesi progettuali per fornire una base per lo sviluppo di ulteriori analisi scientifiche, di ricerca storica nell’ambito della conservazione dell’architettura militare della Grande Guerra e del territorio che ancora oggi ne contiene le tracce. Il progetto ha come obiettivo, in un secondo momento, anche il coinvolgimento delle amministrazioni locali e degli operatori economici, sostenitori della valorizzazione e gestione dei 'patrimoni' esistenti per poter mettere a sistema un modello di scambio di informazioni che leghi identità, cultura e memoria. Infine il progetto di ricerca ha permesso di costruire sinergie tra Università e Impresa volte allo sviluppo di nuove soluzioni di tipo tecnico, programmatico e progettuale. Lo scambio di competenze scientifico-professionali, tra gli attori del progetto quali: gli assegnisti, i referenti tutor e i consulenti tecnici hanno fornito un contributo efficace alle imprese, nel tentativo di costruire una proposta di approccio differente.

Pietro Ferrara
Claudio Patanè
Claudia Valotto

Responsabili scientifici di ricerca
e coordinamento:
Francesca da Porto
Andrea Giordano
Fernanda de Maio


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